Rolando Bianchi - Torino Club Fedelissimi Granata Pesaro

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La storia del Torino FC > I simboli del Torino

ROLANDO BIANCHI
SIMBOLO DEL NUOVO TORO

Biografia
Nato da papà Romano e mamma Anna, cresce nel piccolo paese di Albano Sant'Alessandro, nel bergamasco. Nel 1993 entra nel settore giovanile dell'Atalanta e fa tutta la trafila fino alla prima squadra, nella quale verrà inserito nel 2002, anno in cui si diploma in ragioneria. Dal 29 maggio 2007 è cittadino onorario della città di Reggio Calabria.

Carriera
Club
Atalanta
Prodotto del vivaio atalantino, esordisce in Serie A a 18 anni nella stagione 2000-2001 con la maglia nerazzurra dell'Atalanta, lanciato da Giovanni Vavassori a dieci minuti dal termine nella sfida a Torino contro la Juventus del 17 giugno 2001 persa per 2-1; questa rimane la sua unica presenza in quella stagione. Con i bergamaschi nella stagione 2001-2002 colleziona 3 presenze, mentre nel 2002-2003 trova più spazio e gioca 16 partite pur essendo ancora in età per giocare nella squadra Primavera. Alla fine della stagione l'Atalanta retrocede in Serie B dopo lo spareggio con la Reggina. In questi due anni, inoltre, ottiene diverse convocazioni nelle nazionali giovanili. Nella stagione 2003-2004 gioca una partita e nella sessione del calciomercato di gennaio viene ceduto in compartecipazione al Cagliari di Edy Reja.

Cagliari
Con la maglia rossoblu totalizza 14 presenze e 2 gol nell'anno del ritorno in Serie A della squadra sarda, e riconquista dopo un anno e mezzo una convocazione in nazionale, precisamente nell'Under 20 del CT Francesco Rocca. Nel 2004-2005 resta in Sardegna (sempre in comproprietà) con un nuovo allenatore (Daniele Arrigoni), giocando 25 partite e realizzando 2 gol, i primi nella serie maggiore del campionato italiano: il primo a Siena il 2 febbraio 2005, un minuto dopo essere entrato in campo, e il secondo il 1º maggio alla Reggina all'ultimo minuto di gioco.

Reggina
Il 28 giugno 2005 viene riscattato dall'Atalanta per 1,8 milioni di euro[6] e viene poi ceduto in comproprietà il 13 agosto alla Reggina, dove viene però bloccato da un grave infortunio: il 2 settembre infatti, durante la gara di qualificazione al Campionato europeo di calcio Under-21 2006 a Edimburgo della nazionale contro la Scozia, riporta una grave lesione al ginocchio. La stagione passa con grandi sofferenze, ma riesce lo stesso a regalare qualche piccola soddisfazione al giocatore: il 30 aprile 2006, nel derby con il Messina, realizza il suo unico gol stagionale in 9 presenze. Nonostante le vicissitudini della Reggina dettate dalla vicenda Calciopoli, decide di dedicarsi alla causa degli amaranto anche per il campionato 2006-2007. Con la fiducia del presidente (che lo riscatta definitivamente dall'Atalanta l'8 giugno per 3 milioni di euro) e dell'allenatore Walter Mazzarri, l'attaccante realizza ben 18 gol in 37 partite, portando la squadra dello stretto a una salvezza all'inizio dell'anno insperata, a causa della penalizzazione di 11 punti. Lui e Nicola Amoruso (35 gol il bottino per i due bomber) diventano così la coppia più prolifica del campionato.

Manchester City

Il 13 luglio 2007, dopo una lunga trattativa, viene ingaggiato a titolo definitivo dal Manchester City, squadra inglese guidata dall'ex allenatore di Lazio, Sampdoria e commissario tecnico dell'Inghilterra, Sven Goran Eriksson. Con la sua cessione la Reggina tocca un consistente record di introiti, incassando un indennizzo di oltre 13 milioni di euro: cifra che mai da nessun'altra cessione eccellente era stata prodotta. Inizia l'avventura inglese nel migliore dei modi, realizzando una rete al debutto su assist di Elano contro il West Ham. Si ripete nella Carling Cup segnando il gol decisivo nella gara di ritorno contro il Bristol City e va a segno ancora contro Tottenham e Bolton. Tuttavia, nel gennaio 2008 il club inglese lo mette sul mercato, decidendo di non puntare su di lui.

Lazio
Il 23 gennaio 2008, durante il mercato invernale e dopo insistenti voci che lo davano vicino al Torino, Rolando Bianchi viene ingaggiato dalla Lazio con la formula del prestito con diritto di riscatto, fissato a 12 milioni di euro. Il giocatore firma un contratto da 1 milione e mezzo di euro all'anno fino al 2012 e prende la maglia numero 9, che venne indossata per l'ultima volta due anni prima da Paolo Di Canio. Il debutto con la maglia biancoceleste avviene il 27 gennaio, proprio contro il Torino: partito in panchina, entra al 60º al posto di Tommaso Rocchi; fischiato ogni volta che la palla passa dalle sue parti dai tifosi avversari, che non avevano gradito la sua scelta dell'ultimo minuto di andare alla Lazio, si fa espellere per somma di ammonizioni, dopo appena 5 minuti. Nel primo mese a Roma non incide molto a causa di una condizione fisica non ancora ottimale, poi si riscatta il 27 febbraio: in occasione della partita contro la sua ex-squadra, la Reggina, realizza il suo primo gol laziale, su calcio di rigore. La settimana successiva sembra riprendersi definitivamente: l'allenatore Delio Rossi decide di schierare per la prima volta il tridente, con Rocchi e Goran Pandev accanto al nuovo acquisto: la scelta pare azzeccata e a San Siro Bianchi segna un gol contro il Milan in una partita che terminerà 1-1; si ripete andando a segno anche il 6 aprile in Parma-Lazio (2-2) e il 27 aprile in Juventus-Lazio (5-2). Al termine della stagione, contrariamente alle sue aspettative, la Lazio non lo riscatta e il giocatore torna al Manchester City. In totale con la maglia biancoceleste ha totalizzato 17 presenze (di cui 15 in campionato e 2 in Coppa Italia) segnando 4 gol (tutti in campionato).

Torino
Il 23 agosto 2008 viene acquistato dal Torino per circa 7 milioni di euro e la firma di un contratto quinquennale da 1,1 milioni di euro a stagione. Il debutto avviene già alla prima giornata di campionato, il 31 agosto contro il Lecce allo Stadio Olimpico di Torino: schierato titolare da Gianni De Biasi, il centravanti segna al 75' il gol del definitivo 3-0. Va di nuovo in rete, su rigore, il 24 settembre in Chievo-Torino (1-1) ma tuttavia il suo inizio di stagione non è molto brillante e viene presto relegato in panchina in favore di Roberto Stellone. Nella seconda parte della stagione la società, vista la pericolante posizione in classifica, sostituisce De Biasi con Walter Alfredo Novellino e il rendimento dell'attaccante migliora: il 17 dicembre realizza, ai danni della Fiorentina, il gol che vale la qualificazione ai quarti di Coppa Italia e il 21 dicembre il gol decisivo in campionato in casa contro il Napoli. Sono le sue realizzature a tenere vive le speranze di salvezza: il 1º febbraio 2009 con un colpo di testa porta in vantaggio il "Toro" a San Siro contro l'Inter (partita poi terminata 1-1), il 22 marzo segna di tacco un gol che però si rivelerà inutile in Torino-Sampdoria (1-3). Sono invece fondamentali le marcature contro Catania (2-1 casalingo), Siena (1-0 sempre in casa e di nuovo di tacco) e Napoli al San Paolo (1-2). Alla penultima giornata di campionato, il 24 maggio il Torino ospita il Genoa: dopo l'1-1 del primo tempo, a inizio ripresa i rossoblù tornano in vantaggio, ma nemmeno un minuto dopo è Bianchi con un pregevole pallonetto a riportare in parità i suoi: la partita terminerà poi 3 a 2 in favore degli ospiti, risultato che combinato con quelli delle rivali sancirà la retrocessione. Decide di rimanere a Torino anche nella stagione successiva, promettendo di riportare la squadra in Serie A. Alla prima giornata di campionato sigla già una doppietta ai danni del Grosseto ma nonostante il suo rendimento in termini realizzativi si mantenga costante, la squadra nella seconda metà del girone di andata accusa una pesante flessione, così a gennaio quando il nuovo direttore sportivo Gianluca Petrachi rivoluziona la rosa cedendo tra gli altri David Di Michele, diventa il nuovo capitano. Termina la stagione regolare con 25 reti all'attivo (24 in campionato e 1 in Coppa Italia); nei successivi play-off realizza altri due gol, entrambi nella doppia sfida contro il Sassuolo, ma non è sufficiente a riportare la squadra nella massima serie, a causa della sconfitta nella finale con il Brescia. Resta a Torino anche per la stagione 2010-2011, che non lo vede in campo nell'esordio contro il Varese per un infortunio alla schiena. Il suo ritorno alle gare avviene il 4 settembre 2010, nella partita pareggiata dai granata per 1-1 contro il Crotone, nella quale entra in campo al posto di Alessandro Pellicori; il 18 settembre, nella partita Torino-Novara, torna anche al gol con un colpo di testa dal limite dell'area, fissando il risultato sull'1-0 a favore dei granata. Il 13 novembre, durante la partita Reggina-Torino (1-1) segna il gol del pareggio ma poi esce anzitempo per un'elongazione dell'adduttore lungo sinistro, che gli costa 40 giorni di stop. L'8 gennaio 2011, tornato sul campo di gioco dopo l'infortunio, segna il gol del pareggio in Padova-Torino 1-1. Il 23 aprile segna il suo 50° gol con la maglia granata in Modena-Torino 1-1. Il 29 maggio all'ultima giornata raggiunge quota 100 presenze nel club che fallisce la qualificazione ai play-off dopo la sconfitta interna per 0-2 contro il Padova. Chiude la stagione con 19 gol in 33 partite. Con 56 gol totali con la maglia granata supera nella classifica dei marcatori granata Pietro Buscaglia (51), Romeo Menti (54) e Fioravante Baldi (55) affiancando Giorgio Ferrini (56). Dopo tante voci di mercato che lo indicano come in procinto di ritornare a giocare ad alti livelli in Serie A, rimane a Torino, e il 27 agosto seguente segna su rigore alla prima di campionato nella vittoria esterna per 1-2 contro l'Ascoli. Si rivela ancora decisivo il 12 settembre, con un gol allo scadere in trasferta contro il Vicenza e il 30 settembre, con la rete del 2-1 che permette ai granata di sconfiggere in trasferta la Sampdoria. Il 9 ottobre va a segno con un colpo di testa nella partita del Bentegodi contro il Verona, vinta 3-1 ed è ancora determinante nella gara interna del 15 ottobre contro la Juve Stabia, decisa proprio da un suo gol, ancora di testa. Il 13 novembre, in occasione del match casalingo contro il Bari, viene espulso per una gomitata al difensore Martino Borghese, e conseguentemente squalificato per tre giornate (poi ridotte a due). Dopo un'astinenza al gol di circa 4 mesi, torna al gol con un colpo di testa nella trasferta di Grosseto, vinta il 3 marzo 2012 per 0-3. Confermato anche per la stagione successiva, che segna il ritorno in Serie A della squadra, si rende subito protagonista di una doppietta in Coppa Italia contro il Lecce e il 1 settembre, alla seconda giornata di campionato, realizza con un colpo di testa il terzo gol nel 3-0 interno contro il Pescara. Il 30 settembre, grazie alla doppietta realizzata nella vittoria per 1-5 a Bergamo contro l'Atalanta, raggiunge i 70 gol totali in maglia granata entrando nei top 10 di sempre nella classifica dei marcatori del Torino a pari merito con Ezio Loik, poi superato definitivamente il 9 dicembre grazie al gol del 2 a 4 nella partita col Milan disputatasi allo Stadio Olimpico di Torino. Segna anche la settimana successiva, nell'incontro pareggiato dai granata per 1-1 contro il Genoa, e va ancora in gol il 13 gennaio 2013, con un colpo di testa su assist di Valter Birsa, nella sfida interna contro il Siena.

Nazionale

Dopo alcune presenze con l'Under 17 e l'Under 20, fa il suo esordio con la Nazionale Under 21 l'11 maggio 2004 nell'amichevole contro la Polonia, in cui segna anche un gol contribuendo al 3-1 finale. Il 3 settembre è in campo anche nella prima partita del girone di qualificazione per gli Europei Under-21 del 2006, contro la Norvegia, partita vinta 2-0 dagli azzurrini. L'8 ottobre, alla sua terza presenza, sigla una doppietta contro la Slovenia, partita poi finita 3-0. Alla fine del girone di qualificazione, totalizza 6 presenze condite da ben 4 gol ed anche grazie ai suoi goal l'Italia si qualifica per la fase finale degli Europei, con tre giornate di anticipo, nonostante un infortunio gli avesse impedito di disputare le ultime quattro partite del girone di qualificazione e i play-off contro l'Ungheria, vinti lo stesso dall'Italia. Il 24 maggio del 2006 iniziano gli Europei under-21 e Bianchi è completamente guarito dall'infortunio e lo dimostra subito alla prima gara del girone eliminatorio, dove l'Italia stava perdendo per 3-2 con la Danimarca fino al 90º minuto e proprio allo scadere Rolando trova il gol del definitivo 3-3[46]. Nella partita successiva gli azzurrini si trovano di fronte i pari età dell'Ucraina, Rolando Bianchi partecipa al match e l'Italia vince grazie ad un goal nel finale. A questo punto basta un pareggio contro l'Olanda per superare il turno, ma nonostante Bianchi disputi una discreta partita, l'Italia perde 1-0 e per differenza reti passa l'Olanda che poi vince l'Europeo. Si chiude così per limiti d'età questa esperienza con un totale di 13 presenze condite da 7 gol.

Fonte Wikypedia

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