Menti Romeo - Torino Club Fedelissimi Granata Pesaro

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ROMEO MENTI

Lo specialista dei calci di punizione


"Fu Ellena, compagno di squadra, a segnalarlo a Novo perché l'acquistasse dalla Fiorentina"

L'asso dei calci di punizione e dei rigori, lo specialista dei corner e del cross, l'ala dal tiro in corsa micidiale, il giocatore che non ha mai usato la cattiveria o la protesta in campo, ma neppure la malizia o la furberia. Un uomo esemplare, Romeo Menti da Vicenza, dove era nato il 5 settembre 1919. E nel Vicenza calcisticamente cresciuto, prima di passare alla Fiorentina dove ha trascorso le tre stagioni dell'affermazione completa: i campionati '38-39, '39-40 e '40-41. E in maglia viola la vittoria nella Coppa Italia 1940 con a fianco un mediano che aveva ancora il granata nel cuore: Giacinto Ellena. Il quale, da granata, non mancò di sottolineare - telefonando in società - quanto "conveniente" sarebbe stato per il Torino assicurarsi un attaccante così forte.

Così nell'estate del 1941 Romeo Menti accettò il contratto propostogli dal presidente Ferruccio Novo. Per tanti tifosi granata, comunque, Menti non era da scoprire. L'avevano visto giocare nella Fiorentina al Filadelfia. Aveva impressionato soprattutto nella partita spettacolo del 24 novembre 1940, quando i viola pur cedendo alla distanza 6-2 avevano fatto soffrire il Toro nel primo tempo. Tre gol di Franco Ossola, uno a testa di Ussello, Mascheroni e Capri nel bottino grana-ta, ma sui cross di Menti avevano segnato Baldini e Degano per gli ospiti, e il portiere torinista Cavalli aveva dovuto rispondere due volte con vere prodezze alle cannonate dell'ala viola. Era una bella Fiorentina, con la regia di un centrocampista che doveva diventare famoso soprattutto come tecnico, Ferruccio Valcareggi.

Romeo Menti si inserì con naturalezza nello schema del Grande Torino. Sapeva giocare "largo" per arrivare al cross, ma al tempo stesso era molto rapido nelle conversioni al centro. Lo capiva, e lo aiutava volentieri, capitan Valentino Mazzola che spesso era suo partner negli attacchi granata sul fronte sinistro.

Quando Menti tagliava il campo per puntare verso la porta avversaria, era Mazzola ad andare largo, quasi in posizione di ala, per chiamare addosso a sé un difensore, se non due, e fare spazio al compagno. Con il Torino Menti ha vinto quattro scudetti ('43, '47, '48 e '49) e la Coppa Italia del 1943. Venne concesso in prestito al Milan per il campionato di guerra del 1944. "Così - gli disse Ferruccio Novo -sarai più vicino a Vicenza dove stanno i tuoi genitori, in questi tempi difficili". E il presidente gli permise anche di tornare alla Fiorentina che giocava nel girone Centro-Sud del campionato 1945-46.

Menti tornava nella famiglia granata per il torneo '46-47. Per vincere il suo secondo scudetto. In totale, Romeo Menti ha disputato nel Torino 133 partite fra campionato e Coppa Italia, segnando 53 reti. Eccellente, pur avendovi giocato poco, il rapporto presenze-gol in nazionale: sette partite e cinque centri. Il citi Vittorio Pozzo lo fece esordire proprio a Firenze il 27 aprile 1947 contro la Svizzera: 5-2 il risultato, tre reti di Menti, una a testa di Loik e Mazzola. Vittoria granata in azzurro.

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