Anni '80 - Finale con Ajax - Torino Club Fedelissimi Granata Pesaro

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Nel torneo 1980/81 si aprirono le frontiere e ritornarono in Italia gli stranieri. Il Toro si aggiudicò l'olandese Van de Korput, prelevato dal Feyenoord. Rabitti prima e Cazzaniga poi guidarono un Toro non entusiasmante, con un ottimo girone d’andata ed un pessimo girone di ritorno, in cui il Toro riuscì nell’”impresa” di non segnare nemmeno un gol in 7 partite. Nello stesso anno fu ancora finale di Coppa Italia, ancora contro la Roma ed ancora ko ai calci di rigore.

Il campionato 1981/82 vide il doloroso addio di Pecci e Graziani e la squadra affidata a Giacomini, che attinse a piene mani dal vivaio del Toro. Il Torino arrivò a schierare 9-10 giocatori provenienti dal vivaio. Alla fine per il Toro ci fu l'ottavo posto ed una nuova finale di Coppa Italia, nuovamente persa, questa volta contro l’Inter di Bersellini (sconfitta 1-0 a San Siro e pareggio 1-1 al Comunale).

Dopo le contestazioni lasciò anche Orfeo Pianelli, sostituito da Sergio Rossi, che creò una squadra tutta nuova (anche Pulici lasciò la squadra, andando all’Udinese dopo 134 gol in campionato con la maglia granata). Arrivarono Selvaggi, Hernandez, Galbiati, Borghi, Corradini, Torrisi. Tornò il sostegno dei tifosi, e gli abbonamenti raddoppiarono. Il campionato 1982/83 si concluse con un ottavo posto. Nel derby di ritorno il Toro passò da 0-2 a 3-2, segnando tre reti (Dossena, Bonesso e Torrisi) sotto la Maratona in tre minuti e mezzo.

Solo un quinto posto per la stagione 1983/84, segnata dall’acquisto di Schachner da parte di Sergio Rossi.
L’anno successivo vide il ritorno di Radice sulla panchina ed un grande colpo di mercato: il brasiliano Junior, autentico trascinatore del centrocampo. Il Torino disputò un grande campionato 1984/85, secondo dietro il Verona, con Serena e Schachner in attacco e Junior, Zaccarelli e Dossena a centrocampo. Ancora spettacolo al derby, con Serena che segnò al 90° il gol della vittoria.

Il campionato 1985/86 non fu di vertice, ma portò comunque un dignitoso quinto posto. Nelle coppe, dopo aver battuto il Panathinaikos, i granata di Radice non riuscirono a superare l'ostacolo Hajduk Spalato.

Nel 1986/87 Radice richiamò Cravero dal prestito al Cesena e dal vivaio giunsero Lentini e Fuser, due talenti destinati anche alla maglia azzurra. Con Lorieri in porta e con la punta olandese Kieft, il Toro si piazzò all’undicesimo posto. Il campionato venne vinto dal Napoli, per la prima volta nella sua storia.

La stagione 1987/88 si aprì con l’addio di Rossi, sostituito dal duo Gerbi - Definis. Se ne andarono anche Dossena, Zaccarelli e Junior mentre in attacco giunse Tony Polster, autore di un’ottima stagione. Era il Torino di Cravero, Ezio Rossi, Crippa, Comi, Sabato: una buona squadra, che terminò settima in campionato. La finale di Coppa Italia contro la Sampdoria terminò con una sconfitta.

Nella stagione 1988/89 gli acquisti di Muller, Edu e Skoro avevano fatto pensare ad un grande Toro: invece fu retrocessione in serie B. Radice venne contestato fin dall’inizio, al suo posto subentrò a dicembre Claudio Sala ma la squadra non reagì, gli stranieri non giravano e la squadra scivolava sempre più in basso in classifica. Sala fu a sua volta sostituito da Vatta nelle ultime cinque giornate ma non ci fu nulla da fare: Toro in B 30 anni dopo la prima volta.
Nel marzo 1989 il Torino fu comprato da Borsano che costruì subito una squadra in grado di risalire in A. Fascetti in panchina ed in campo tra gli altri Marchegiani, Policano, Romano, Muller e Cravero. Nel maggio 1990, con la vittoria per 3-0 sul Messina, il Torino di Borsano rientrò in serie A e salutò il vecchio Comunale: dalla stagione successiva si sarebbe giocato al Delle Alpi. Da segnalare il 7-0 al Pescara e ben 16 vittorie con 51 reti segnate in 19 partite interne.

Nel campionato 1990/91  la squadra, guidata  da Mondonico e con giocatori del calibro di Martin Vazquez e Fusi, chiuse il campionato al quinto posto, piazzamento che valse il pass per la Uefa. La ciliegina sulla torta fu la Mitropa Cup, che il Toro si aggiudicò superando al Delle Alpi il Pisa per 2-1 dopo i tempi supplementari.
Nel 1991/92 i tifosi entusiasti sottoscrissero oltre 26.000 abbonamenti. Un attacco a cinque stelle con Lentini, Scifo, Casagrande, Martin Vazquez e Bresciani portò ad un terzo posto in campionato ma soprattutto alla finale di Coppa Uefa contro l’Ajax nel 1992. Il Toro arrivò in semifinale  contro il Real Madrid dopo aver eliminato KR Reykjavik, Boavista, Aek e Bk 1903. Il 15 aprile fu una giornata indimenticabile. Al Delle Alpi il Toro ribaltò l'1-2 del Santiago Bernabeu ed eliminò il Real Madrid con un perentorio 2-0 acquisendo il diritto di partecipare alla finale contro l'Ajax. Il confronto con la squadra olandese finì 2-2 all’andata a Torino ma, grazie ad uno 0-0 ad Amsterdam (3 pali del Toro, uno dei quali al 90°), la Coppa venne vinta dall’Ajax.

I giocatori della finale Ajax-Torino


FONTE: www.torinofc.it  Foto LaPresse e F:4.

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