1992-2005: Gli anni duri - Torino Club Fedelissimi Granata Pesaro

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L’inizio del campionato 1992/93 fu contrassegnato da grossi problemi economici che portarono la società sull'orlo del crack. Venero venduti  i pezzi pregiati della rosa: le bandiere Cravero e Benedetti e l’amato Lentini, per la cessione del quale si scatenò una vera rivolta.
Nonostante i grossi problemi i ragazzi di Mondonico (foto) condussero un campionato dignitoso, terminato al nono posto. Arrivò anche il quinto successo in Coppa Italia. Dopo aver  eliminato la Juve in semifinale, il Toro affrontò la Roma all’Olimpico, battendola per 3-0. Al ritorno la Roma, con un arbitraggio a dir poco discutibile, usufruì di ben tre rigori. La partita terminò 5-2 e la Coppa andò al Torino. La formazione vincitrice del trofeo era  composta da Marchegiani, Bruno, Mussi, Fortunato, Cois, Fusi, Sordo, Venturin, Aguilera, Scifo, Silenzi.
Borsano al termine del campionato lasciò la squadra, sostituito da Goveani. Nel 1993/94 i granata furono ottavi in Serie A, e Silenzi  realizzò 17 reti. Ai quarti di finale di Coppa delle Coppe il Toro fu eliminato dall’Arsenal.
Nella primavera del 1994 toccò a Gian Marco Calleri rilevare la società. Sulla panchina non sedeva più Mondonico ma Rosario Rampanti, esonerato dopo tre giornate per Nedo Sonetti. I granata disputarono un ottimo campionato. Partito infatti con l’obiettivo  di non retrocedere, il Toro lottò per la Coppa UEFA ma non centrò la qualificazione, mentre riuscì nell’impresa di vincere entrambi i derby, grazie ad un Rizzitelli stratosferico: 4 gol in due stracittadine e 19 reti totali a fine campionato.

La stagione successiva 1994/95 vide confermato Sonetti con Pelé, Angloma e Rizzitelli ai quali si aggiunsero Hakan e Milanese. Sembrava una buona squadra ma fu una vera delusione: il campionato partì male e finì nel peggiore dei modi.  A dicembre dopo la sconfitta nel derby per 5-0 Sonetti venne sostituito da Scoglio, a sua volta allontanato per Lido Vieri che concluse la stagione. Il Toro si piazzò al 16° posto finendo in serie B. Sarà l'inizio di uno dei periodi più bui della storia granata.

Seguirono tre campionati in B. Nel 1996/97 il tecnico Sandreani non aveva grossi nomi a sua disposizione: partirono Milanese, Rizzitelli, Angloma e Abedì Pelé.Il Toro concluse al nono posto, guidato ancora da Lido Vieri che sostituì Sandreani. Per la prima volta, dopo una retrocessione, il Toro rimarrà in serie B. Calleri, nei primi mesi di marzo, cedette la società ad una cordata di imprenditori genovesi capitanata da Massimo Vidulich.

L’anno successivo lo spareggio contro il Perugia negò al Toro, guidato all'inizio della stagione da Souness e poi da Reja, la gioia del ritorno in A. Nella gara di spareggio a Reggio Emilia, in 10 uomini dal 7' del primo tempo, il Toro si arrese solo ai rigori dopo aver colpito un palo con Dorigo. La delusione fu atroce, il terzo anno di B era realtà ma, nonostante questo, la squadra uscì dallo stadio tra gli applausi e le lacrime degli 11.500 granata presenti.

La promozione arrivò solo nella stagione 1998/99, con i granata allenati ancora Mondonico. Il Torino chiuse il campionato al secondo posto dietro il Verona e dopo tre anni tornò in serie A; per le vie di Torino si scatenò una festa d'altri tempi.

La gioia purtroppo durò poco, la stagione 1999/00 partì con l’obiettivo salvezza, e la squadra sembrava sufficientemente attrezzata,  ma le cose andarono in modo diverso. Il 7 maggio del 2000 il Torino perse con il Lecce  per 2-1 la partita decisiva per la salvezza e retrocedette nuovamente in serie B. La società fu acquistata da Cimminelli che nominò presidente Romero.

Alla guida del Torino arrivò Simoni, ma l’inizio stagione non fu dei migliori ed il Toro sembrò addirittura rischiare la C. Giancarlo Camolese, tecnico della Primavera, fu allora chiamato a dirigere la squadra. Il Toro, con otto successi consecutivi e dieci vittorie in trasferta, riuscì a risollevarsi terminando il campionato 2000/01 con 73 punti. Grande festa popolare per le vie di Torino: era di nuovo serie A.

Il campionato 2001/02 si chiuse per i granata all’11° posto e con il diritto a partecipare all’Intertoto. Di quel campionato va ricordato il pareggio nel derby della 7° giornata: al termine del primo tempo il Toro era sotto di tre reti ma con una straordinaria rimonta i granata pareggiarono le sorti dell'incontro. A due minuti dallo scadere lo juventino Salas fallì un calcio di rigore (con la famosa “buca” di Maspero) ed il derby  finì 3-3.

Il 2002/03 fu una stagione molto deludente, l’esonero di Camolese e l’ingaggio di Ulivieri non bastarono ad evitare l’ultimo posto in campionato e ad una nuova retrocessione in serie B.

Nel campionato 2003/04 il Toro, guidato da Ezio Rossi, arrivò lontanissimo dalla zona promozione e in un anonimo centro classifica. La disaffezione del popolo granata era chiara: il 29 maggio al Delle Alpi contro il Treviso, si registrarono 899 spettatori, un dato che si commenta da solo.

Il Torino conquistò il ritorno in serie A nel giugno del 2005, primo in Serie B con 74 punti a pari merito con Genoa, Empoli e Perugia ma terzo per la classifica avulsa. Si dovette andare ai play off. In finale contro il Perugia i granata vinsero al Curi per 2-1 e vennero sconfitti al Delle Alpi per 0-1 davanti a 53.937 spettatori: il Torino era tornato in serie A.

Ma i guai stavano per cominciare: l’iscrizione al campionato di serie A venne negata a causa di mancanza di garanzie economiche. Si aprì un periodo intenso di trattative e ricorsi, al termine del quale una cordata di imprenditori, attraverso la Società Civile Campo Torino, presentò la domanda per l'ammissione al Lodo Petrucci, procedura che, qualora la squadra di una città non abbia i requisiti per l’iscrizione al campionato di competenza, consente l’attribuzione ad una nuova società del titolo sportivo per partecipare al campionato di una categoria inferiore (nel caso la B) rispetto a quello di pertinenza della società non ammessa (la A).

Grazie anche alla sponsorizzazione della azienda municipalizzata SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) venne concluso l’inter  burocratico e la nuova “Società Civile Campo Torino” venne ammessa al campionato di serie B.

Il 19 Agosto nel bar Norman (gli stessi locali nei quali fu fondato il Torino, un tempo occupati dalla birreria Voigt), durante la conferenza stampa che avrebbe dovuto vedere la presentazione del nuovo organigramma societario, venne  annunciata la cessione della proprietà all'editore Urbano Cairo, che aveva  lanciato una proposta di acquisto.

Cairo, dopo trattative che sembrarono interminabili a causa delle comparsa di nuovi interlocutori, il 2 settembre acquisì la società. Da quel momento si trattò di una corsa contro il tempo, la data di inizio campionato era fissata per il 10 settembre: una sola settimana per creare da zero una compagine calcistica in grado di disputare, con onore, il campionato di serie B.


FONTE: www.torinofc.it  Foto LaPresse e F:4.

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